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NEWS primavera 2024

Dopo il successo dello scritto dedicato a mio padre, ho deciso di pubblicare in questo sito la gustosa storia delle mie radici tosco-emiliane, storia che ne costituisce una sorta di antefatto

Ho scritto anche una quartina dedicata ad un mio amico morto prematuramente

Per finire con più leggerezza, un raccontino con venature comiche ambientato a Rodi: La vendetta dell’Arcangelo.
Il titolo vi sconcerta? Una ragione in più per leggerlo!

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NEWS aprile 2023

Tracciare un ritratto del proprio padre è forse l’impresa più difficile che esista per chi si cimenti con la scrittura.

Intimismo e retorica sono in perenne agguato e vanno evitate come la peste.

Ebbene, accetto questa sfida pur di far conoscere un uomo fuori da ogni schema, assolutamente immune dall’autoritarismo dei padri di un tempo e soprattutto dotato di uno humour originalissimo e irresistibile.

Insomma, se siete curiosi di leggere questo scritto dissacrante e “leggero”, cliccate su: Edipo triumphans

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NEWS estate 2022

Da sempre accarezzavo il progetto di scrivere una breve novella, impresa che giudico ben più ardua che partorire un racconto lungo oppure un romanzo.

Impresa ardua, perché non si tratta di orchestrare una storia doviziosamente articolata, bensì di far appena intravedere un mondo, e insieme una vicenda, in qualche modo esemplare, con una sobrietà di mezzi estrema.

Ovviamente, gli spunti autobiografici, come sempre, esistono ma son tutti rigiocati e liberamente ricreati.

Non mi stancherò mai di ripeterlo.

L’ambientazione del raccontino è suggerita – mutatis mutandis – dall’incantevole isola di Brijuni o, meglio, dalla più grande delle isole dell’omonimo arcipelago istriano.

Ah, le isole!

Ricettacolo ideale per vagheggiare un mondo altro

Insomma, se volete avventurarvi anche voi in questo sfuggente regno dell’immaginario, cliccate su Uomini-base

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NEWS dicembre 2020

Niente da fare! L’anno più duro che mai abbiamo vissuto volge ormai al termine ma non riusciamo proprio a scollarci di dosso questo vischioso e mortifero virus.  

E chissà per quanto tempo ancora…

Immagino che per i sedentari sia tutto più facile, ma per gli errabondi, come me, beh, è maledettamente dura.

Ognuno ha le sue droghe: per me, una delle più potenti, oltre alla filosofia, è immergermi nei poemi omerici o, meglio, nell’Odissea.

E giusto di droghe omeriche, compreso il canto delle Sirene, mi è venuta voglia di parlarvi.

Insomma, se siete stanchi della stanzialità e vi stuzzica rivisitare velocemente i viaggi di Ulisse, e inoltre mi date fiducia come guida, cliccate qui 

Se preferite scaricarlo in PDF cliccate qui

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NEWS aprile 2020

Nei primissimi giorni di questo anno ero ancora felicemente ignara della pandemia che stava per abbattersi sul pianeta.

E in tale beata inconsapevolezza cominciai a mettere per iscritto un personalissimo, annoso, problema: il dissidio insanabile col mio corpo.

Contemporaneamente, volevo trarre le somme di un’intera vita trascorsa in intimità con la filosofia e illuminata dal mio incoercibile amore per gli Antichi.

E mi proponevo di farlo senza falsi pudori.

Cominciai con un tono leggero alludendo – me ne rendo solo ora conto – a cose che oggi sembrano risucchiate in un passato remoto: le appassionanti discussioni filosofiche con un bicchiere in mano, in qualche piccolo locale, i frequenti viaggi all’estero, le molte lunghissime camminate, i reiterati soggiorni nelle montagne da me più amate – gli Appennini. Dando per scontata, insomma, una vita beatamente errabonda, fuori da ogni costrizione.

Tutto l’esatto contrario dell’umbratile esistenza di reclusione coatta in cui mi trovai a vivere, e ancora sto vivendo, assieme a milioni e milioni di abitanti della terra, nel tentativo, forse vano, di arginare il contagio.

In particolare, il Corona Virus, si manifestò con repentina e spaventosa violenza mentre mi apprestavo a concludere, rischiando di farmi buttare tutto nel cestino.

Ma poi decisi di non farlo.

Perciò vi chiedo scusa se questo piccolo scritto non ha un tono omogeneo: ho preferito lasciarlo nella sua stesura originaria perché restasse come testimonianza; nella prima parte, di un mondo forse perduto per sempre e, nell’ultima, dell’irrompere dell’incalcolabile, del non-controllabile per eccellenza.

Ancora una volta, ricorrendo alle risorse per resistere che ci vengono dalla filosofia.

Perciò, se davanti a questo mostruoso e tentacolare morbo, non volete chinare la testa, cliccate qui.

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NEWS autunno 2019

Nello scorso mese di marzo tenni presso l’Università di Trieste tre lezioni dedicate al tema della menzogna passando per autori di epoche differenti: ad esempio, dai poemi omerici a Platone, da Sant’Agostino a Rousseau, da Machiavelli a Montaigne, da Nietzsche a Oscar Wilde.

(Tra parentesi, in parte, dedicato al tema della bugia potete vedere, sempre in questo sito, il saggetto: Perché parlar male dei Cretesi?

Durante quelle intense lezioni marzoline parlai, anche se assai brevemente, del mio sofista preferito: Gorgia da Leontini.

Mi venne, allora, l’idea di riproporre una mia traduzione dell’Encomio di Elena, che giudico l’opera più significativa del grande siculo.

Avendo qualche scrupolo a lasciare il lettore sguarnito d’ogni appoggio nell’affrontare questo straordinario e originalissimo scritto, vi ho abbinato una piccola e agevole introduzione: Viatico per l’Encomio di Elena.

Leggetela e leggete poi l’Encomio: vi scoprirete un filosofo, ma anche uno scrittore, straordinario e ingiustamente sottovalutato.

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NEWS estate 2019

Nel maggio scorso, nonostante fossi in attesa d’una complicata operazione agli occhi, e nonostante fossi parecchio fiaccata da vari farmaci invalidanti, decisi di partire egualmente per Creta.

Avevo sognato da tanto tempo di visitare l’isola che diede i natali a Zeus e non potevo più aspettare.

Tra l’altro, desideravo ardentemente completare il ciclo dedicato all’Odissea, iniziato due anni fa con i viaggi ad Itaca e nel Peloponneso.

Solo che, questa volta, pur continuando a spostarmi col mio zainetto in spalla e prevalentemente in bus, mi dovetti accontentare di un viaggio meno on the road

Fui costretta, insomma, a prenotare in anticipo i piccoli hotel dove sostare, non solo a causa della mia grande spossatezza, ma anche perché Creta è, oramai in ogni stagione, assediata dai turisti.

Perciò niente, réportages inframezzati da immagini, delle mie avventure ma qualcosa d’altro.

Non ho voluto, però, eliminare del tutto le foto, scattate col mio modesto cellulare, foto che potete trovare in un album articolato nelle tappe più salienti: Creta.

Quanto alla scrittura di viaggio vera e propria, essa ha subito, questa volta, una metamorfosi, mutandosi in un saggetto: Perché parlar male dei Cretesi?

E vi assicuro che anche chi è completamente a digiuno di cultura minoica può benissimo giulebbarselo.

Tutto scaturisce da alcune intuizioni e illuminazioni, che mi folgorarono visitando Creta e soprattutto Cnosso, come sempre, filtrate attraverso la mia inguaribile “odisseomania”.

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NEWS ottobre 2018

È giunto il momento che vi faccia vedere il réportage di un coinvolgente viaggio che feci sul finire della scorsa primavera.

Ebbene, dopo aver fortunosamente raggiunto Itaca, urgeva che io visitassi anche il Peloponneso. Ossia una terra anch’essa omerica, ma pure ricca di molte altre tracce del passato, mitico e storico, della mia amata Grecia.

Anche questa volta, viaggiai – col mio fido zainetto in spalla – solo in bus e talora a piedi.

Se vi viene la curiosità di sapere come me la cavai e quante meraviglie trovai, giorno dopo giorno, allora cliccate qui qui qui e qui.

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NEWS ottobre 2017

Dalla stazione degli autobus di Trieste si può prendere un pulmino microscopico (9 posti compreso l’autista) diretto a Pazin (nel cuore dell’Istria) e, dopo quasi una cinquantina di Km da Trieste (a sud- est, sotto il confine sloveno), vi consiglio di scendere a Buzet.

Ve lo dico, perché l’ho fatto da poco e ho scoperto questa fascinosa piccola città, piena di storia: dall’epoca romana, passando per Bisanzio, il Patriarcato di Aquileia fino alla Serenissima. Sorvolo sulle sue prelibatezze culinarie… ottobre è giusto il mese dei tartufi, ben più delicati (e assai meno costosi) di quelli italiani…

Da Buzet sono andata a piedi in direzione di Hum, dove volevo passare la mia seconda notte. Segnalo un bel percorso didattico di qualche kilometro dedicato alla scrittura glagolitica: trait-d’-union tra l’alfabeto greco e quella cirillico. Purtroppo non ho potuto fotografare nessun monumento e nessuna iscrizione, perché il tempo, proprio in quel tratto di cammino, non è stato certo clemente. E, con lo zaino in spalla, pur con una bella mantella, se piove fitto, ve l’assicuro, ci s’inzuppa lo stesso perbene.

Hum però merita di patire qualche disagio. Si tratta di una sorprendente cittadina in miniatura: con la sua cinta muraria, una chiesa antica, uno splendido campanile romanico, case ben restaurate e circa una ventina di abitanti, uno più gentile dell’altro.

Da Hum, la mattina dopo, son tornata, sempre a piedi, a Buzet passando per l’antico mulino di Kotli, sito in un orrido da mettere i brividi, scavato nella roccia dal fiume Mirna, quando è ancora un corso d’acqua impetuoso e pieno di cascate. Proseguendo per un sentiero ben segnato nel fitto del bosco, guadando almeno tre volte il torrente, si costeggiano, dopo un po’, imponenti e scoscesissime, pareti rocciose, meta di scalatori provetti.

Insomma, se volete un piccolo assaggio di questa parte dell’Istria interna ancora poco conosciuta, cliccate qui   

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NEWS marzo 2015

Il 18 e il 19 marzo, su invito di Fabio Polidori e Pierpaolo Marrone, sarò all’Università di Trieste per parlare dello spinoso problema dell’autobiografia in Nietzsche. Se volete saperne di più, cliccate qui 

Come sempre, sono molto grata ad Antonino Marcon che cura con raffinatezza il progetto grafico dei libri, nonché dei manifesti, che compaiono in questo sito.

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